La parte orientale del bacino del Mediterraneo conserva un importantissimo patrimonio storico, culturale, artistico e architettonico,retaggio dell’antica presenza della Repubblica Serenissima. Le flotte venete solcavano le acque dell’estremità orientale del grande mareportandovi merci, tecnologia, cultura e allacciando rapporti, sviluppando collaborazioni, acquisendo conoscenze e talora anche scontrandosicon avversari e concorrenti nella forsennata competizione tra Stati e Città Stato per il commercio e il dominio in quelle terre diantichissima civiltà.L’isola di Cipro era il presidio più a oriente prima dello sconfinato continente asiatico e costituiva un’importantissima base strategicae militare per la navigazione, per il controllo delle rotte e per lo stazionamento di truppe e armamenti. Nel XVI secolo Cipro era una vera epropria enclave cristiana in un mare musulmano e rappresentava per i Turchi un obiettivo ambitissimo.Venezia riuscì per lunghi anni a ottenere il controllo dell’importante isola mediterranea che fu tenacemente contesa con l’avversario saracenoe diede luogo ad alcuni fatto storici di grandissimo eco, che sono stati cantati da scrittori e poeti. Come non ricordare Caterina Cornaro,dichiarata da Venezia sua figlia adottiva, inviata a Cipro per sposare il Re di Cipro e Armenia e rinsaldare il controllo di Venezia sull’isola,poi costretta a rientrare nel Veneto per dimorare, amata regina, ad Asolo?Come non andare col pensiero alla tragica fine di Marcantonio Bragadin per opera dei Turchi, dopo un raccapricciante supplizio, peraver troppo contrastato a Famagosta con le sue esigue forze l’enorme esercito di Mustafa Pascià?Cipro conserva di sicuro un posto importante nell’immaginario collettivo per questi eclatanti fatti storici, eppure l’isola mantiene tutt’oggiun rilevantissimo patrimonio architettonico di origine veneta che meriterebbe una maggiore conoscenza da parte di un largo pubblico.Per questo motivo la Regione del Veneto ha sostenuto questa nuova pubblicazione delle Tre Venezie Editoriale che vuole far conoscere lastoria, l’arte e la cultura del “Veneto a Cipro” con la consueta dovizia di suggestive immagini fotografiche ed evocative narrazioni storiche.Quello che si conserva oggi a Cipro è soprattutto un tesoro di strutture militari di difesa, veri e propri gioielli dell’architettura militare dell’epoca:mura, fortezze bastioni. Poco resta, invece, degli edifici civili veneti, nel cui caso oltre ai bombardamenti turchi e all’azione dei terremotie del tempo, si unirono gli sconsiderati saccheggi durante l’amministrazione britannica di Cipro che trasformarono in ruderi quello cherestava di Nicosia e Famagosta.Sono lieto che la Regione del Veneto attraverso la legge regionale n. 1/2008, articolo 25, possa dare un contributo a questa importanteopera di ricostruzione della memoria storica collettiva e favorire quindi la rimembranza del proprio passato, delle proprie origini e dellapropria storia, che sono a fondamento dell’identità e della cultura veneta. Un’identità ancora oggi viva e vitale, di cui andare orgogliosianche per il suo glorioso passato, ma che deve anche sapere rinnovarsi e rinnovare i rapporti e le relazioni con terre che già sono state cosìvicine e che anche oggi possono rappresentare importanti aree di interesse per la società e l’economia veneta.Luca ZaiaPresidente Regione del Veneto
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